Clamoroso a Padova: medici "curavano i morti". Indagati in 18.
Ma gli stipendi dei medici non sono abbastanza alti da poter assicurare all'intero nucluo familiare un buon tenore di vita? E' la domanda che ci siamo posti quando abbiamo letto la notizia della nuova "scoperta" della Guardia di Finanza di Padova: una truffa ai danni del servizio sanitario nazionale da parte di diciotto medici di base, che ora sono indagati per questo reato.
Stando a quanto emerso dalle indagini delle Fiamme Gialle, i medici chiedevano rimborsi al ssn per prestazioni a persone defunte. Con questa operazione pare che i laureati in medicina riuscissero ad ottenere il pagamento di numerose prestazioni rese in periodi coincidenti con il ricovero dei pazienti in strutture ospedaliere, se non addirittura effettuale a pazienti da tempo, purtroppo, già deceduti.
Al vaglio degli inquirenti, in queste ore, vi sono le prestazioni domiciliari a pazienti, retribuite con compensi aggiuntivi. Sotto la lente, in particolare, le visite a pazienti che hanno usufruito di "assistenza domiciliare integrata" (Adi) o di "assistenza domiciliare programmata" (Adp). Secondo quanto prevede il Codice Penale, i diciotto professionisti denunciati rischiano ora fino a cinque anni di reclusione.