Toponimi in Alto Adige, la lingua italiana va in "pensione"
di Gianluca Fabbris
Carissimi amici, ormai è da un po’ di tempo o meglio da quando sono approdato in questa regione, che sui giornali locali e sulle televisioni locali ogni mese o al massimo due mesi viene posta l’attenzione sulla questione toponomastica locale.
A questo proposito vorrei spendere un po’ del mio tempo per discutere con tutti voi di questo arcano mistero che sono i Toponimi. Innanzitutto ecco la definizione di toponimo presa da wikipedia: il toponimo (dal greco tòpos, "luogo", e ònoma, "nome") è il nome di un luogo geografico e il suo studio (la toponomastica) rientra nella categoria più vasta dell'onomastica, cioè lo studio del significato e dell'origine di un nome proprio, sia esso di un luogo o di una persona (in questo caso si parla di antroponomastica).
Dei toponimi si distinguono:
• gli idronimi, riferiti a corsi d'acqua (es. Reno, dalla radice gallica *rēno- ʿfiumeʾ);
• i limnonimi, riferiti a laghi (es. Benaco, dal celtico *bennacos ʿcornutoʾ);
• gli oronimi, riferiti a rilievi montuosi (es. Alpi Pennine, dal celtico *pennos ʿsommitàʾ);
• i poleonimi, riferiti a centri abitati (es. Milano, dal gallico latinizzato Mediolanum ʿpiana di mezzoʾ/ʿcentro di perfezioneʾ);
• i coronimi, riferiti a regioni (es. Cadore (ndr. Da dove vengo io), dal gallico latinizzato *catubri(g)um ʿroccaforteʾ).
I toponimi propriamente detti, cioè i nomi di paesi e città hanno generalmente origine o da una caratteristica geografica locale o da un nome di persona (il fondatore, il proprietario di un antico fondo, ecc).
L'origine del toponimo è svariata: possono derivare da elevazioni in genere (motta, morro e poggio), cime in genere (cima, pania, vetta), fianchi montani (balza, ripa, costa), passi (giogo, forca), valli (fossa, gravina), cavità particolari (calanchi, dolina), frane (lavina, lizza), corsi d'acqua (rio), forma delle cime (guglia, pizzo), forme particolari (cenge), forme vallive e corsi d'acqua corrispondenti (botro, gorgia, fiumara), formazioni rocciose in genere (perda, rocchetta), il genere di roccia (gabbro, genga), paesaggi particolari (giara, magredi), boschi o altre associazioni vegetali (faggeta, loreto), colture (oliveto), miniere (allumiere, moia), attività metallurgica (forno, ferriera).
Per gli insediamenti, valgono innanzitutto i suffissi: -ano, -ana (di origine latina), -ago, -aga, -ico, -ica (di origine gallica), -engo (di origine germanica).
Per cui il toponimo sta ad indicare se non mi sbaglio un luogo preciso, determinato da fattori ambientali, naturali, personali o storici, di un preciso stato, regione, provincia e comune nonché via e frazione.
Ho fatto alcune telefonate alle varie APT di tutte le Regioni autonome ed è emerso quanto segue:
VALLE D’AOSTA : Le indicazioni come mi è stato riferito dall’ufficio Viabilita della regione sono ordinati come segue in lingua ITALIANA e questa è la regola fissa FRANCESE E TEDESCO non su tutti i cartelli ma soprattutto non obbligatoriamente, i sentieri montani sono in Italiano e a volte in Francese anche qui di questo ultimo non ne è stato fatto obbligo.
FRIULI VENEZIA GIULIA: Le indicazioni come mi è stato riferito dall’ufficio Viabilità della regione sono in ITALIANO con qualche eccezione in lingua FRIULANA i sentieri montani sono in Italiano e basta anche qui di questo ultimo caso non ne è stato fatto obbligo di altra lingua.
SICILIA E SARDEGNA: Tutte le indicazioni sono in ITALIANO e non è fatto obbligo di apporli in altra lingua.
TRENTINO ALTO ADIGE:
TRENTO e qui lo ho constatato di persona le strade e i sentieri montani sono segnalati tutti in italiano e non c’è nessun obbligo di adottare altra lingua.
BOLZANO: I cartelli Stradali sono scritti tutti in tedesco e la maggior parte anche in italiano e altri addirittura solo in tedesco, stessa cosa vale per i cartelli segna sentiero in montagna. (sì, avete letto bene).
A questo punto mi sorge spontanea una domanda, ma la provincia autonoma di Bolzano fa parte integrante dello stato italiano come riportato su qualsiasi cartina topografica ed enciclopedia o è una realtà che fa parte del vecchio impero austriaco? Da ogni parte dove ti giri trovi cartelli scritti in Tedesco vai al bagno e le scritte sono in Tedesco qualsiasi cosa fai c’è questo tedesco, ma che ci fa il Tedesco in Italia?
Cosa più sconcertante e l’ho letta oggi sul giornale locale "Alto Adige", cito direttamente la fonte: «Toponimi, è ancora braccio di ferro, A Caldaro nuove vie solo in tedesco».
Toponomastica, l’autunno rinfocola le polemiche. Ieri a proposito dei cartelli monolingue, i vertici dell’Avs si sono recati dal prefetto. Ma l’Alpenverein non torna indietro. Il Cai attende, ma i canali di dialogo tra le due associazioni sono interrotti. A Caldaro invece, si fa sul serio. Dopo i ricorsi del 2001 la Svp ci riprova e porta in consiglio un elenco di strade e piazze non bilingue. Le vie nuove (30) non tutte sono state tradotte. Ma anche per quelle vecchie la denominazione non è sempre bilingue. Tra i casi più eclatanti ci sono Bärental (valle degli orsi), Feld (campi), Spiegel (specchio) e Patergangl (vicolo dei Frati): solo tedesche.
«Ma i toponimi bilingui sono la maggior parte, circa il 95%», prova a giustificarsi il sindaco Wilfried Battisti Matscher. A bloccare il restante 5% - ed a confermarlo è stato ieri il vicesindaco Arnold von Stefenelli, a capo della commissione che ha elaborato il nuovo stradario - è stato il direttivo caldarese della Svp. Sorprende soprattutto il principio utilizzato per arrivare a questa scelta.
«Per i toponimi di nuova introduzione - spiega von Stefenelli - si è deciso di non utilizzare la versione bilingue, ma solo quella tedesca. È il caso di Patergangl, la cui traduzione italiana vicolo dei Frati è stata accantonata. Invece i toponimi italiani esistenti, già utilizzati dai nostri concittadini, sono stati mantenuti. A livello personale, e ci tengo a precisarlo, ero per la versione bilingue, ma anche nel nostro partito dobbiamo confrontarci con i conservatori».
Il caso più assurdo è proprio quello di Patergangl, il vicolo dei Frati, che si trova nei pressi della piazza Principale del paese, a fianco del Colle dei Frati (Paterbichl) e nei pressi del Colle (Bichl), che sono stati invece tradotti.
«Questi ultimi due esistevano già - spiega Von Stefenelli - e sono entrati nel linguaggio corrente, mentre Patergangl è di nuova introduzione». Come dire, insomma, che gli italiani di Caldaro - ma anche i turisti - dovrebbero abituarsi, da subito, al toponimo tedesco.
Ma sono destinati a far discutere anche altri toponimi, traducibili almeno sulla carta. È il caso di Wolfsgruben o Winkl. Non sono stati tradotti anche alcuni nomi di origine reto-romana come Chiamp, Gungano, Prados o Vial, ma in questo caso la scelta appare condivisibile. Ora il nuovo elenco passerà al vaglio del consiglio comunale, ma l’approvazione appare scontata, vista la maggioranza assoluta di cui dispone la Svp.
Detto questo come una associazione come la Alpenverein può permettersi , di dare ordine a una amministrazione pubblica pagata con i soldi di noi contribuenti , di fare dei cartelli solo in lingua tedesca affiggendoli , non solo alzando la voce e incazzandosi se non viene fatto.
Come un amministrazione pubblica dello stato italiano , che è sovrano del territorio , prevede la collocazione di vie in lingua solo tedesca , fregandosene delle origini italiane dello stato da cui percepisce lauti stipendi , fregandosene di tutte le leggi nazionali vigenti in materia di segnaletica sia stradale che di escursione.
Soprassedendo magari il potere del comune stesso che ammesso ma non concesso possa essere limitata , visto che come riporta l’articolo del giornale , la maggior parte dei consiglieri comunali è appartenente al partito politico del SVP , che è rinomato per essere anti italiano e totalmente di parte tedesca , come mai la provincia di Bolzano non fa rispettare le leggi in vigore in tutto lo stato?
Scusate, avevo dimenticato di farvi notare che il presidente della provincia autonoma di Bolzano è il sig Luis Durnwalder fa parte anche lui della benedetta SVP , allora è tutto chiaro è come a dire perché mi devo dare la zappa sui piedi , non interviene e lascia che le cose che si risolvano da sole e cosi facendo purtroppo tutta la popolazione di lingua tedesca continua e continuerà a fare come vuole indisturbata , fregandosene di noi italiani.
Ci sarebbe la regione che potrebbe fare qualche cosa forse, ma chi azzarda ad andare a pestare i calli al can che dorme ci mancherebbe e poi per le regole di buon vicinato non si può fare, quindi come potete notare fino a questo momento non è che le cose vadano molto bene, come se poi non bastasse, i vari rappresentanti dello stato italiano che tutti noi paghiamo , vengono in villeggiatura qui e tutto come sempre a spese nostre ma questo lo sapevamo già, il fatto è che nessun ministro si scomoda a toccare questo paradiso dell’Eden anzi sapete cosa ha fatto il nostro carissimo presidente emerito della repubblica Cossiga durante la sua ultima visita in questa Provincia? Ha riconosciuto il diritto di autodeterminazione al Land Südtyrol – Provincia Autonoma di Bolzano.
Dopo queste affermazioni io purtroppo non ho più parole, ma come può un ex Presidente delle Repubblica Italiana, che da lei è stato sfamato e viene sfamato tuttora incurante delle vite umane sacrificate nell’estremo tentativo di strappare queste terre all’impero Austro Ungarico, dopo una prima guerra mondiale, con tutti i morti che ci sono stati durante l’unita d’Italia datata 17 marzo 1861 può dire una cagata scusate il termine così grande.
Queste persone dovrebbero difenderci, dovrebbero aver studiato la costituzione, dovrebbero avere un po’ di orgoglio e sentimento nazionalista , visto la carica che hanno ricoperto, e che ricoprono, dovrebbero a mio parere per lo meno rispettare i morti , e invece cosa fanno tante belle parole quando sono in carica , e grandi cagate senza risparmiare un briciolo di fiato quando non serve.
A tutti i miei amici e camerati di Bolzano e dintorni chiedo cortesemente quando vogliamo incominciare a fare valere un po’ anche noi i nostri diritti? cosa aspettiamo che ci mettano i piedi in testa e che ci rovescino il vomito nel piatto dove mangiamo prima di fare qualche cosa? o ancora peggio che ci caccino via dalla terra dove con sudore e fatica abbiamo costruito la nostra piccola casa?
Io dico no a questa politica corrotta, io dico no al dover cambiare madrelingua per avere quello che ci aspetta di diritto un concorso piuttosto che un lavoro , dico no a dover sapere un'altra lingua “il tedesco” per poter lavorare nel nostro stato che è sovrano , dico e lo urlerò sempre basta con questo continuo piano che queste persone fanno davanti a tutti per farsi commiserare per niente e ottenere di più di quello che gli aspetta.
Per cui vi chiedo lottiamo insieme per mantenere la nostra Italia italiana , cominciando da quello che ci stanno togliendo i toponimi , facciamo pensare e vedere a queste persone che se si sentono tedesche devono andare in Austria o Germania a vivere , se tutti insieme ci riuniamo per risolvere questo problema ce la possiamo fare, solo noi come avete letto abbiamo questo problema su 5 regioni autonome noi siamo l’unica. Forse è giunta l'ora di difendere il nostro Paese.
Carissimi amici, ormai è da un po’ di tempo o meglio da quando sono approdato in questa regione, che sui giornali locali e sulle televisioni locali ogni mese o al massimo due mesi viene posta l’attenzione sulla questione toponomastica locale.
A questo proposito vorrei spendere un po’ del mio tempo per discutere con tutti voi di questo arcano mistero che sono i Toponimi. Innanzitutto ecco la definizione di toponimo presa da wikipedia: il toponimo (dal greco tòpos, "luogo", e ònoma, "nome") è il nome di un luogo geografico e il suo studio (la toponomastica) rientra nella categoria più vasta dell'onomastica, cioè lo studio del significato e dell'origine di un nome proprio, sia esso di un luogo o di una persona (in questo caso si parla di antroponomastica).
Dei toponimi si distinguono:
• gli idronimi, riferiti a corsi d'acqua (es. Reno, dalla radice gallica *rēno- ʿfiumeʾ);
• i limnonimi, riferiti a laghi (es. Benaco, dal celtico *bennacos ʿcornutoʾ);
• gli oronimi, riferiti a rilievi montuosi (es. Alpi Pennine, dal celtico *pennos ʿsommitàʾ);
• i poleonimi, riferiti a centri abitati (es. Milano, dal gallico latinizzato Mediolanum ʿpiana di mezzoʾ/ʿcentro di perfezioneʾ);
• i coronimi, riferiti a regioni (es. Cadore (ndr. Da dove vengo io), dal gallico latinizzato *catubri(g)um ʿroccaforteʾ).
I toponimi propriamente detti, cioè i nomi di paesi e città hanno generalmente origine o da una caratteristica geografica locale o da un nome di persona (il fondatore, il proprietario di un antico fondo, ecc).
L'origine del toponimo è svariata: possono derivare da elevazioni in genere (motta, morro e poggio), cime in genere (cima, pania, vetta), fianchi montani (balza, ripa, costa), passi (giogo, forca), valli (fossa, gravina), cavità particolari (calanchi, dolina), frane (lavina, lizza), corsi d'acqua (rio), forma delle cime (guglia, pizzo), forme particolari (cenge), forme vallive e corsi d'acqua corrispondenti (botro, gorgia, fiumara), formazioni rocciose in genere (perda, rocchetta), il genere di roccia (gabbro, genga), paesaggi particolari (giara, magredi), boschi o altre associazioni vegetali (faggeta, loreto), colture (oliveto), miniere (allumiere, moia), attività metallurgica (forno, ferriera).
Per gli insediamenti, valgono innanzitutto i suffissi: -ano, -ana (di origine latina), -ago, -aga, -ico, -ica (di origine gallica), -engo (di origine germanica).
Per cui il toponimo sta ad indicare se non mi sbaglio un luogo preciso, determinato da fattori ambientali, naturali, personali o storici, di un preciso stato, regione, provincia e comune nonché via e frazione.
Ho fatto alcune telefonate alle varie APT di tutte le Regioni autonome ed è emerso quanto segue:
VALLE D’AOSTA : Le indicazioni come mi è stato riferito dall’ufficio Viabilita della regione sono ordinati come segue in lingua ITALIANA e questa è la regola fissa FRANCESE E TEDESCO non su tutti i cartelli ma soprattutto non obbligatoriamente, i sentieri montani sono in Italiano e a volte in Francese anche qui di questo ultimo non ne è stato fatto obbligo.
FRIULI VENEZIA GIULIA: Le indicazioni come mi è stato riferito dall’ufficio Viabilità della regione sono in ITALIANO con qualche eccezione in lingua FRIULANA i sentieri montani sono in Italiano e basta anche qui di questo ultimo caso non ne è stato fatto obbligo di altra lingua.
SICILIA E SARDEGNA: Tutte le indicazioni sono in ITALIANO e non è fatto obbligo di apporli in altra lingua.
TRENTINO ALTO ADIGE:
TRENTO e qui lo ho constatato di persona le strade e i sentieri montani sono segnalati tutti in italiano e non c’è nessun obbligo di adottare altra lingua.
BOLZANO: I cartelli Stradali sono scritti tutti in tedesco e la maggior parte anche in italiano e altri addirittura solo in tedesco, stessa cosa vale per i cartelli segna sentiero in montagna. (sì, avete letto bene).
A questo punto mi sorge spontanea una domanda, ma la provincia autonoma di Bolzano fa parte integrante dello stato italiano come riportato su qualsiasi cartina topografica ed enciclopedia o è una realtà che fa parte del vecchio impero austriaco? Da ogni parte dove ti giri trovi cartelli scritti in Tedesco vai al bagno e le scritte sono in Tedesco qualsiasi cosa fai c’è questo tedesco, ma che ci fa il Tedesco in Italia?
Cosa più sconcertante e l’ho letta oggi sul giornale locale "Alto Adige", cito direttamente la fonte: «Toponimi, è ancora braccio di ferro, A Caldaro nuove vie solo in tedesco».
Toponomastica, l’autunno rinfocola le polemiche. Ieri a proposito dei cartelli monolingue, i vertici dell’Avs si sono recati dal prefetto. Ma l’Alpenverein non torna indietro. Il Cai attende, ma i canali di dialogo tra le due associazioni sono interrotti. A Caldaro invece, si fa sul serio. Dopo i ricorsi del 2001 la Svp ci riprova e porta in consiglio un elenco di strade e piazze non bilingue. Le vie nuove (30) non tutte sono state tradotte. Ma anche per quelle vecchie la denominazione non è sempre bilingue. Tra i casi più eclatanti ci sono Bärental (valle degli orsi), Feld (campi), Spiegel (specchio) e Patergangl (vicolo dei Frati): solo tedesche.
«Ma i toponimi bilingui sono la maggior parte, circa il 95%», prova a giustificarsi il sindaco Wilfried Battisti Matscher. A bloccare il restante 5% - ed a confermarlo è stato ieri il vicesindaco Arnold von Stefenelli, a capo della commissione che ha elaborato il nuovo stradario - è stato il direttivo caldarese della Svp. Sorprende soprattutto il principio utilizzato per arrivare a questa scelta.
«Per i toponimi di nuova introduzione - spiega von Stefenelli - si è deciso di non utilizzare la versione bilingue, ma solo quella tedesca. È il caso di Patergangl, la cui traduzione italiana vicolo dei Frati è stata accantonata. Invece i toponimi italiani esistenti, già utilizzati dai nostri concittadini, sono stati mantenuti. A livello personale, e ci tengo a precisarlo, ero per la versione bilingue, ma anche nel nostro partito dobbiamo confrontarci con i conservatori».
Il caso più assurdo è proprio quello di Patergangl, il vicolo dei Frati, che si trova nei pressi della piazza Principale del paese, a fianco del Colle dei Frati (Paterbichl) e nei pressi del Colle (Bichl), che sono stati invece tradotti.
«Questi ultimi due esistevano già - spiega Von Stefenelli - e sono entrati nel linguaggio corrente, mentre Patergangl è di nuova introduzione». Come dire, insomma, che gli italiani di Caldaro - ma anche i turisti - dovrebbero abituarsi, da subito, al toponimo tedesco.
Ma sono destinati a far discutere anche altri toponimi, traducibili almeno sulla carta. È il caso di Wolfsgruben o Winkl. Non sono stati tradotti anche alcuni nomi di origine reto-romana come Chiamp, Gungano, Prados o Vial, ma in questo caso la scelta appare condivisibile. Ora il nuovo elenco passerà al vaglio del consiglio comunale, ma l’approvazione appare scontata, vista la maggioranza assoluta di cui dispone la Svp.
Detto questo come una associazione come la Alpenverein può permettersi , di dare ordine a una amministrazione pubblica pagata con i soldi di noi contribuenti , di fare dei cartelli solo in lingua tedesca affiggendoli , non solo alzando la voce e incazzandosi se non viene fatto.
Come un amministrazione pubblica dello stato italiano , che è sovrano del territorio , prevede la collocazione di vie in lingua solo tedesca , fregandosene delle origini italiane dello stato da cui percepisce lauti stipendi , fregandosene di tutte le leggi nazionali vigenti in materia di segnaletica sia stradale che di escursione.
Soprassedendo magari il potere del comune stesso che ammesso ma non concesso possa essere limitata , visto che come riporta l’articolo del giornale , la maggior parte dei consiglieri comunali è appartenente al partito politico del SVP , che è rinomato per essere anti italiano e totalmente di parte tedesca , come mai la provincia di Bolzano non fa rispettare le leggi in vigore in tutto lo stato?
Scusate, avevo dimenticato di farvi notare che il presidente della provincia autonoma di Bolzano è il sig Luis Durnwalder fa parte anche lui della benedetta SVP , allora è tutto chiaro è come a dire perché mi devo dare la zappa sui piedi , non interviene e lascia che le cose che si risolvano da sole e cosi facendo purtroppo tutta la popolazione di lingua tedesca continua e continuerà a fare come vuole indisturbata , fregandosene di noi italiani.
Ci sarebbe la regione che potrebbe fare qualche cosa forse, ma chi azzarda ad andare a pestare i calli al can che dorme ci mancherebbe e poi per le regole di buon vicinato non si può fare, quindi come potete notare fino a questo momento non è che le cose vadano molto bene, come se poi non bastasse, i vari rappresentanti dello stato italiano che tutti noi paghiamo , vengono in villeggiatura qui e tutto come sempre a spese nostre ma questo lo sapevamo già, il fatto è che nessun ministro si scomoda a toccare questo paradiso dell’Eden anzi sapete cosa ha fatto il nostro carissimo presidente emerito della repubblica Cossiga durante la sua ultima visita in questa Provincia? Ha riconosciuto il diritto di autodeterminazione al Land Südtyrol – Provincia Autonoma di Bolzano.
Dopo queste affermazioni io purtroppo non ho più parole, ma come può un ex Presidente delle Repubblica Italiana, che da lei è stato sfamato e viene sfamato tuttora incurante delle vite umane sacrificate nell’estremo tentativo di strappare queste terre all’impero Austro Ungarico, dopo una prima guerra mondiale, con tutti i morti che ci sono stati durante l’unita d’Italia datata 17 marzo 1861 può dire una cagata scusate il termine così grande.
Queste persone dovrebbero difenderci, dovrebbero aver studiato la costituzione, dovrebbero avere un po’ di orgoglio e sentimento nazionalista , visto la carica che hanno ricoperto, e che ricoprono, dovrebbero a mio parere per lo meno rispettare i morti , e invece cosa fanno tante belle parole quando sono in carica , e grandi cagate senza risparmiare un briciolo di fiato quando non serve.
A tutti i miei amici e camerati di Bolzano e dintorni chiedo cortesemente quando vogliamo incominciare a fare valere un po’ anche noi i nostri diritti? cosa aspettiamo che ci mettano i piedi in testa e che ci rovescino il vomito nel piatto dove mangiamo prima di fare qualche cosa? o ancora peggio che ci caccino via dalla terra dove con sudore e fatica abbiamo costruito la nostra piccola casa?
Io dico no a questa politica corrotta, io dico no al dover cambiare madrelingua per avere quello che ci aspetta di diritto un concorso piuttosto che un lavoro , dico no a dover sapere un'altra lingua “il tedesco” per poter lavorare nel nostro stato che è sovrano , dico e lo urlerò sempre basta con questo continuo piano che queste persone fanno davanti a tutti per farsi commiserare per niente e ottenere di più di quello che gli aspetta.
Per cui vi chiedo lottiamo insieme per mantenere la nostra Italia italiana , cominciando da quello che ci stanno togliendo i toponimi , facciamo pensare e vedere a queste persone che se si sentono tedesche devono andare in Austria o Germania a vivere , se tutti insieme ci riuniamo per risolvere questo problema ce la possiamo fare, solo noi come avete letto abbiamo questo problema su 5 regioni autonome noi siamo l’unica. Forse è giunta l'ora di difendere il nostro Paese.