Calderoli a Fini: «E' altrettanto stronzo chi illude gli immigrati».
Roma, 21 nov. - (Adnkronos/Ign) - Continuano le scintille nel Pdl sulla questione immigrati. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che questa mattina ha incontrato un gruppo di ragazzini immigrati in un centro a Torpignattara a Roma, rilancia la necessità di ridurre i tempi per la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. "Si convinceranno perche' quelli che vengono qui saranno sempre di piu' e quindi bisogna ragionare e riflettere".
Dopo che Fini aveva parlato a lungo dei temi dell'integrazione, un ragazzino gli ha chiesto: "Ma come fara' a convincere quelli di destra?". Fini ha accolto con un sorriso la domanda e quindi ha risposto: "Bella domanda. Bisogna discutere e bisogna convincere sia quelli di destra ma anche quelli di sinistra. Se parlano di voi da un bel salotto non si convinceranno mai. Se non vengono qui e parlano con voi non possono capire. Ma siate certi che saranno loro in torto e non certamente voi".
"Sul tema della cittadinanza di parole ne ho dette tantissime, forse troppe - sottolinea Fini rivolgendosi ai ragazzini - Sono qui per ascoltare voi perche' la politica deve saper ascoltare anche quello che i cittadini hanno nel cuore. Voglio sapere da dove venite, se c'e' qualcuno che vi fa pesare il fatto che i vostri genitori non sono italiani, se c'e' qualche stronzo che vi dice qualche parola di troppo. Se qualcuno dice che siete diversi -scandisce Fini- la parolaccia se la merita. Voi pensatela e io la dico".
Le parole di Fini provocano l'immediata replica della Lega. Per Roberto Calderoli "Fini ha perfettamente ragione a dire che è stronzo chi dice che lo straniero è diverso. Ma è altrettanto stronzo chi illude gli immigrati". "E' infatti una stronzata - ha aggiunto il ministro per la Semplificazione - illudere gli extracomunitari che il nostro è il Paese di 'Bengodi' e che c'è lavoro per tutti, visto che il lavoro manca in primo luogo ai nostri cittadini".
Per Mario Borghezio', l'invito rivolto dalla terza carica dello Stato a giovani stranieri di dare degli 'stronzi' agli italiani che li considerano diversi e' "profondamente diseducativo". "Il presidente Fini, anziche' rivolgere questi estemporanei inviti goliardici agli stranieri, dovrebbe preoccuparsi piuttosto di invitarli a rispettare i cittadini italiani che li devono ospitare, non sempre volontariamente''.
A difendere Fini interviene il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, che prova a gettare acqua sul fuoco: ''Mi rendo conto che il presidente della Camera di solito e' sempre molto moderato, ma ormai alcuni vocaboli, purtroppo, sono entrati nel linguaggio comune, anche in televisione... E poi bisogna capire il contesto... Francamente non mi pare che sia un problema politico''. Quanto alla replica di Calderoli "mi sarei meravigliato che qualcuno della Lega non ne avesse approfittato...''.
Oggi la cronaca politica registra anche un acceso botta e risposta fra Fabrizio Cicchitto e i 'finiani' di 'Fare Futuro'. Il capogruppo alla Camera sceglie proprio le colonne del 'Giornale' di Feltri per richiamare all'ordine nel Pdl.
"Il dibattito e' utile, il problema e' il metodo. Non puoi fare azioni politiche che non rispettano il pensiero della maggioranza. Senza avvisare nessuno. Altrimenti il partito diventa un albergo dove la gente entra e esce. Passa, ci sta poche ore e poi se ne va" avverte Cicchitto. Il capogruppo alla Camera critica l'iniziativa di Flavia Perina e di altri 'finiani' che hanno deciso di presentare insieme all'opposizione una legge per la 'cittadinanza breve' agli immigrati. "Su certe questioni non e' corretto presentare leggi che il partito non condivide. Se poi lo fa con parlamentari dell'opposizione...". "Il voto amministrativo agli immigrati e' una fuga in avanti. Il minimo e' avvertire il partito" aggiunge Cicchitto. Una legge che "non piace a me, non piace a gran parte della maggioranza, non piace ai nostri elettori". Il capogruppo si rivolge quindi direttamente alla corrente finiana del Pdl: "Cio' che non mi convince sono le posizioni politico-culturali di questo gruppo ideologico, di intellettuali innamorati della parola bipartisan, che si sta raccogliendo intorno al Secolo d'Italia".
La replica arriva da Ffwebmagazine, periodico online della fondazione Farefuturo.
"Fabrizio Cicchitto ha ragione - scrive il direttore del magazine Filippo Rossi -. Seppure con toni sarcastici, ha descritto alla perfezione la nostra cifra culturale. Insomma, ha ragione. E lo ammettiamo tranquillamente". "Innamorati della parola bipartisan, dice Cicchitto. E perche' no? Non e' mica una parolaccia. Che male c'e' a voler pensare al futuro di tutto il paese prima che al presente di una sola parte? E, attenzione, questo non significa annacquare le differenze in un indistinto buonismo, in uno stucchevole e ipocrita volemose bbene". "Significa semplicemente recuperare quel senso civico che troppo spesso ci manca. Significa dividersi, confrontarsi e magari scontrarsi, ma seguendo regole condivise, nel segno del rispetto e della legittimazione reciproca. Senza trincee scavate ''a prescindere'', senza presunte diversita' antropologiche da sbandierare, senza complotti e cospirazioni, golpe e tradimenti tirare in ballo a ogni pie' sospinto (e qui, destra e sinistra c'entrano poco: e' un vizio nazionale, purtroppo)".
"Noi siamo convinti per davvero che con la caduta del muro il paesaggio ideologico, interno e internazionale, sia cambiato nel profondo". "Insomma -conclude Rossi- Cicchitto ha ragione. Siamo fatti cosi', lo ammettiamo. Queste sono le nostre idee. E non ce ne vergogniamo. Problemi?".