Replica di La Destra a Giuseppe Rea sul senso di essere di destra

Pubblicato il da A tutta destra

VITERBO - Senza polemica e con serenita’ ritengo doveroso e utile per i lettori rispondere e fare chiarezza su alcune considerazioni espresse in un articolo apparso sulla Stampa a firma di Rea Giuseppe, “un vero elettore di Destra”.

Iniziamo dalla nascita de “La Destra”. Storace, Buontempo ed altri non decisero di fondare un partito nuovo per il solo motivo che Fini non convocava congressi di AN, e’ stata una scelta politica; la volonta’, alla luce del percorso ormai avviato dallo stesso Fini di collocarsi sempre piu’ al centro, di tenere accesa la fiamma della destra italiana. Un progetto ambizioso, alleati con coloro che avrebbero dato poi vita al partito unico PDL, in una coalizione opposta alle sinistre dove la nostra presenza si riteneva necessaria al fine di difendere lo stato sociale , l’identita’ nazionale e senza dimenticarsi delle battaglie politiche caratterizzanti della destra italiana come per esempio il presidenzialismo. Progetto avvalorato dalla presenza del Presidente Berlusconi alla Costituente fondativa del partito nel novembre 2007 a Roma e a significare che “La Destra” nasce per stare nel centro-destra.

A distanza di due anni, dopo varie vicende anche spiacevoli e tornate elettorali non fortunate, in occasione delle prossime regionali e amministrative e’ come essere quindi ripartiti da quella Costituente, in virtu’ dell’intesa formalizzata con il PDL per sottrarre alla sinistra le amministrazioni territoriali. Intesa trovata da soli con lo stesso Berlusconi e senza interferire, giustamente, in altre alleanze che riterra’ opportune allo scopo, intesa che dimostra la forza e coerenza del partito legata innanzitutto all’identita’ del proprio simbolo e che ci vedra’ parte attiva in tutta Italia. Alleati certo, alleati corretti, non omologati ma ben distinti, pronti sempre a contestare le schizofrenie anti inno e bandiera della Lega, a contrastare tutti quei provvedimenti dannosi per la collettivita’ sia se emanati dal Governo o da Amministrazioni locali, ad impegnarci per i due punti cardine della nostra azione politica, cioe’ Nazione e Lavoro.
Passando alle vicende locali inerenti alle comunali di Viterbo del 2008 che hanno visto capeggiare la nostra lista da Peruzzi Talucci Giuseppe,candidatura approvata e sostenuta dalla maggioranza dei dirigenti e iscritti della sezione cittadina, posso tranquillamente affermare che nessuno, neanche Storace, ci ha obbligati a presentarci da soli al primo turno; la verita’ e’ che da parte del PDL non c’e’ stata alcuna chiamata o proposta per evitarlo, nonostante il sottoscritto avesse richiesto incontri ai responsabili sia di AN che di FI. Incontro che e’ poi avvenuto, tutti i nostri militanti viterbesi concordi, con Marini alla vigilia del ballottaggio dove fu anche sottoscritto un accordo per appoggiare la sua candidatura a Sindaco.
Pensando a quanto in seguito avvenuto, cioe’ con Peruzzi che passava immediatamente ad altro movimento, forse avremmo fatto meglio a seguire le indicazioni della Direzione Nazionale del partito che ci suggeriva un candidato diverso, e se oggi “La Destra” e “Fiamma Tricolore”, cosi’ era denominata la lista , non sono piu’ rappresentati al comune di Viterbo il mea culpa pertanto lo dobbiamo fare tutti quanti.

Per ultimo un’appello agli elettori che si sentono di destra, che non abbiano nessun timore! Nella prossima primavera non serviranno tre mani, ne bastera’ una per ciascuno, ma ce ne vorranno tante, tantissime e  pronte a sbarrare il nostro simbolo e scegliere i nostri candidati; piu’ “La Destra” sara’ forte nella coalizione anti-sinistra, maggiori saranno le garanzie per i cittadini, garanzie sulle questioni sociali, sulla sicurezza, per la lotta contro la droga – alcool – degrado, garanzie per la legalita’ amministrativa e ambientale, garanzie per l’attuazione del programma legislativo presentato agli elettori.

Pesciaroli Filiberto – Dir. Naz.le – Segr. Prov.le de “La Destra”
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