Questa sera a "Porta a Porta" un'amica di Brenda: ''Marrazzo la pagò 30mila euro e fu Natalie a preparare la trappola''
Roma, 23 nov. (Adnkronos/Ign) - "Sì, mi ha raccontato dei compensi. Era uscita con Marrazzo, poi mi ha chiamato e mi ha detto di andare a casa sua per vedere una cosa. In quella circostanza ho contato i soldi: erano 28 mila euro, 2.000 li aveva già spesi". E' il racconto di China, transessuale amica di Brenda, il viado coinvolto nel caso Marrazzo e trovato morto nel suo appartamento venerdì mattina, durante la registrazione di 'Porta a porta' in onda questa sera su Raiuno.
La trans ha risposto ad una domanda di Bruno Vespa sui compensi che Brenda avrebbe chiesto durante un incontro con l'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
Inoltre, ha proseguito China, "Brenda mi disse che a fare la trappola a Marrazzo erano state Natalie e Giosy. Non credo che conoscesse Marrazzo da otto anni. Lei non era solo gelosa di Brenda ma di tutte noi". Secondo China, Natalie "conosceva Cafasso. Non può dire che non lo conosceva", ha spiegato riferendosi ad una dichiarazione rilasciata da Natalie in cui aveva affermato di non conoscere Gianguerino Cafasso, personaggio di primo piano nella vicenda morto il 12 settembre scorso in una camera d'albergo di via Salaria.
Sempre a proposito di Brenda, China ha sostenuto che la trans deceduta ''era una grande esperta di computer. Ci faceva quello che voleva". China ha anche detto di non aver "mai toccato il suo computer. Non aveva un filmato su quel pc altrimenti io l'avrei saputo". La transessuale ha infatti detto di essere stata la prima a sapere da Brenda di alcune foto in suo possesso che ritraevano Marrazzo.
Da parte sua Natalie, intervenuta anche lei alla trasmissione, ha dichiarato che "dopo 15 giorni dal mio rientro in Italia dal Brasile ho visto Marrazzo il quale mi ha detto che due transessuali brasiliane lo avevano ripreso in foto e in un video al cellulare. Mi aveva anche detto che loro gli avevano assicurato di averlo cancellato ma era preoccupato che non lo avessero fatto: tutti sanno che nella memoria del telefonino restano i dati". Natalie ha anche sostenuto: "Marrazzo non mi ha mai fatto il nome di Brenda".
A 'Porta a Porta' anche Luca Petrucci, avvocato dell'ex governatore del Lazio, che ha precisato: "Non risulta che Marrazzo abbia mai pagato quella cifra. Mi sembra folle pensare di poter pagare 30 mila euro per una prestazione sessuale". Petrucci ha anche detto che Marrazzo ha chiarito che "la cifra corrisposta per la prestazione sessuale e la cocaina è stata di mille euro. Il buon senso ci dovrebbe far considerare inattendibili le testimonianze che parlano di una cifra del genere".
Quindi il legale ha escluso che l'ex governatore fosse sotto ricatto. ''Quando in Regione il 6 luglio arrivò una telefonata di una persona che si identificò come Giorgio il poliziotto non riuscì a superare il filtro della segreteria. Poi ci fu una telefonata di Brenda che tentò di chiamare in Regione e sicuramente prima del 17 luglio poiché dopo quella data la persona che prese la telefonata andò in ferie - questa la ricostruzione di Petrucci -. Quindi la telefonata di Brenda arrivò tra il 7 e il 17 luglio. Questo mette in evidenza che se Marrazzo fosse stato già ricattato non ci sarebbe stato bisogno di questa rincorsa in Regione". Alla fine "Brenda non riuscì a contattare Marrazzo". "Marrazzo mi ha più volte ribadito che non era sotto ricatto - ha proseguito - Era convinto di averla fatta franca fin quando Berlusconi non l'ha chiamato".
Quanto alla morte di Brenda, secondo Petrucci, "sicuramente non si è suicidata".