Processo breve, è l'ora-X. Martedì approda al Senato.
Roma, 22 nov. (Adnkronos/Ign) - La norma sul 'processo breve approda martedì al Senato con l'obiettivo di arrivare all'approvazione entro fine anno. Lo annuncia il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. "Martedi' pomeriggio avra' inizio nella commissione Giustizia del Senato la discussione sul Ddl sulla 'ragionevole durata del processo': il relatore del provvedimento e' il senatore Giuseppe Valentino e con la sua relazione si incardinera' l'iter del Ddl. Mi auguro che entro l'anno il Senato si possa esprimere".
''Noi abbiamo presentato un progetto di legge sulla ragionevole durata del processo e andiamo avanti su quella strada -rimarca Gasparri- se qualcuno ha altre proposte libero di farlo. Sento parlare di legge-ponte, ma ci atteniamo alla proposta del giusto tempo del processo''.
Quanto alle posizioni di Pier Ferdinando Casini, il capogruppo dei senatori del PdL sottolinea: ''Confermano che nei confronti di Berlusconi c'e' una persecuzione giudiziaria''. Sulla stessa linea il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Confermiamo la linea scelta di approvare una legge per arrivare ad una giusta durata dei processi. Va comunque dato atto all'onorevole Casini di farsi carico di un problema evidente, che e' quello della criminalizzazione in corso nei confronti di Silvio Berlusconi. Sulla via da lui concretamente indicata, poi, e' giusto riflettere".
Ma ad accendere il dibattito sulla giustizia sono state oggi le affermazioni di Armando Spataro, Procuratore aggiunto di Milano, che, ospite di Lucia Annunziata a "In mezz'ora" su Raitre, ha duramente attaccato il ddl sul processo breve: "Il ddl Alfano prevede di sganciare il pm dal suo rapporto virtuoso con la polizia giudiziaria", ovvero "il pm diventa avvocato dell'accusa, sta al suo tavolo e riceve le informative che la polizia giudiziaria redige ma non promuove le indagini". "Sa come viene giustificato questo nella relazione che accompagna il disegno di legge? Dicendo che in questo modo saranno distinti nettamente i compiti della polizia giudiziaria e del pm, per creare i presupposti di una maggiore concorrenza e di controllo reciproco", con quella che Spataro definisce "logica aziendale", applicata ai rapporti tra pm e Polizia giudiziaria. Mi chiedo chi abbia mai scritto questa frase, magari e' anche stato un magistrato. Spero -conclude Spataro- di no".
Dalla maggioranza arrivano dure repliche alle parole del magistrato. "Non c'e' un solo Paese nel mondo, neppure quelli piu' lontani dalla democrazia, in cui un magistrato puo' dire pubblicamente quello che ha detto oggi Spataro - dice il ministro della Cultura e coordinatore del Pdl Sandro Bondi -. Ma la seconda anomalia del nostro Paese riguarda il fatto che la sinistra non ritiene, di fronte a questa gravissima vicenda, di sprimere la propria preoccupazione e la propria condanna".
"Sulla giustizia lasciamo cantare Spataro e facciamo la riforma o, se non ne abbiamo voglia, cambiamo argomento, ma smettiamola di annunciare una svolta che non arriva mai'' commenta dal canto suo il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi.
Nel dibattito interno alla maggioranza si inserisce infine Giuseppe Consolo (Pdl), vice presidente dela Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio che per uscire "dall'empasse" propone "la presentazione di un disegno di legge costituzionale che contenga, in edizione riveduta e corretta, il contenuto del Lodo Alfano, ovvero in alternativa ripristini il contenuto dell'art. 68 ante '93; quello varato dai padri costituenti, tanto per intenderci. Il minuto dopo, la presentazione di una legge che anticipi gli effetti della legge costituzionale, con un tempo determinato, in attesa della conclusione della medesima''. ''Si tratterebbe -rimarca Consolo- di una via chiara e limpida per mettere ordine nel caos che si sta creando nel mondo della giustizia. Un mondo che non ha ancora visto comparire all'orizzonte la separazione delle carriere tra chi giudica e chi accusa, processi piu' rapidi (anche se il termine di sei anni tutto sia fuorche' rapido) e certezza della pena. Tutti problemi -taglia corto il deputato del Pdl- da risolvere nell'interesse non certo del solo cittadino Berlusconi, ma degli italiani tutti''.