Natale: ottimismo nella famiglie italiane, ma si risparmia sui regali
Roma - (Adnkronos/Ign) - Spese intelligenti e regali pensando soprattutto ai familiari. Consumi sostanzialmente stabili, tranne per il settore dell'abbigliamento condizionato dall'anticipo dei saldi. E feste natalizie con un pò meno di pessimismo rispetto all'anno passato. Sono queste le previsioni sui consumi di Natale elaborate dal Centro Studi Cidec, la Confederazione italiana degli Esercenti Commercianti, e dal sondaggio Confesercenti-Swg.
In particolare, come rivela l'associazione delle imprese in Italia, saranno circa 20 i miliardi di euro che gli italiani spenderanno utilizzando le tredicesime e sette è il numero dei regali che in media ognuno farà. La crisi con le sue molteplici difficoltà resta infatti pur sempre un ''convitato di pietra'' difficile da ignorare e che spinge a privilegiare ancora il risparmio. Comunque sia per 12,3 milioni di famiglie il 51% del campione intervistato sarà un Natale improntato alla speranza (+7% rispetto al 2008), di rilancio per il 7% (+2%) e perfino gaudente per un altro 7% di italiani (+15). In calo di due punti rispetto all'anno scorso invece il numero di chi pensa a feste 'austere' (14%) e di 5 punti quello di chi lo prevede difficile (16%). Malgrado l'anno di crisi insomma la maggioranza degli italiani (53%) non vede grandi differenze in peggio rispetto alla fine del 2008 ed anzi cresce dal 21 al 25% il pronostico di un Natale migliore, mentre coloro che lo valutano peggiore si assottigliano passando dal 29% del 2008 al 22%. E l'influenza A? Per l'84% non condizionerà le feste.
Complessivamente gli italiani utilizzeranno i 39,3 miliardi di tredicesime ancora una volta distribuendole fra un 15% dedicato ai regali, un quinto per il risparmio e l'operazione non gradevole ma necessaria di saldare i conti in sospeso (19%). Le spese per casa e famiglia mantengono però il primo posto: 33% della tredicesima da spendere (più un 7% per i mutui).
Tra i fattori che ostacolano le spese natalizie emerge la preoccupazione di perdere il posto di lavoro, o non riuscire a trovarne uno, che coinvolge circa 5 milioni di persone (passa dal 10 al 13%) per lo più giovani fra i 25 ed i 34 anni. C'è meno timore per i prezzi che come fattore condizionante scende dal 44% al 38%. Resta invariato il condizionamento derivante dalla peggiore situazione economica inchiodato al 21% del campione negli ultimi due anni. Nelle spese di Natale, sottolinea Swg i meno 'controllati' risultano essere i residenti al Centro del Paese.
In ogni caso, se nel 2008 l'avvio della crisi aveva spinto il 65% degli italiani a dichiarare che avrebbero fatto meno acquisti di Natale dell'anno precedente, dopo un anno di recessione questa percentuale scende al 48%. Un altro cauto segnale di una atmosfera sociale meno tesa, convalidato in qualche modo anche da quel 49% (era il 30% nel 2008) deciso a mantenere -crisi o non crisi- inalterato il proprio volume di spese. Spese intelligenti, ma regali ancora contenuti con un risparmio di 259 milioni di euro rispetto al 2008. Ma la prudenza…ovviamente non vale per i bambini che restano indiscutibilmente i 'signori' del Natale. In media di regali se ne faranno 7, sopratutto rivolti alla cerchia, magari allargata, dei familiari. Ma c'è anche un 9% del campione che andrà 'generosamente' oltre gli 11 'beneficiati dal regalo'. Un italiano su 5 si rivolgerà per i propri acquisti ai piccoli negozi e poco meno ai mercatini, mentre metà dei regali verranno acquistati nelle grandi strutture commerciali. In crescita anche il ricorso ad internet: i suoi proseliti passano dal 7 al 9%. Anche perché il 57% degli intervistati non intende intaccare i risparmi per comprare i regali; il 36% userà somme appositamente messe da parte durante l'anno, mentre solo il 2% si indebiterà per mettere i pacchetti sotto l'albero.
Quanto ai prodotti l'andamento sarà positivo per gli alimentari: cibi e vino svetteranno infatti in testa alla lista degli acquisti natalizi, trascinando verso l'alto anche prodotti tipici e quelli made in Italy verso cui si orienta quasi un terzo degli italiani. "Le famiglie -dice il Centro Studi Cidec- non rinunceranno al classico cenone natalizio, privilegiando l'acquisto di prodotti made in Italy e le produzioni locali". E tra i prodotti preferiti ci saranno pasta fresca, pesce, salumi e formaggi, i dolci artigianali, vino e olio. Prodotti, aggiunge la rilevazione, che saranno scelti anche per confezionare i regali più tradizionali.
Stabili anche le vendite dei libri e la profumeria, dove a far da padroni saranno i prodotti cosmetici destinati alle donne, e il comparto dell'elettronica. Fra i beni tecnologici (circa il 16% degli acquisti di Natale) spiccano quest'anno laptop ed accessori per computer (comprese le immancabili chiavette), seguiti dal decoder digitale terrestre, fresca conseguenza della rivoluzione televisiva digitale, non a caso ''inseguito'' dal televisore a schermo piatto o ad alta definizione.
In calo solo il settore dell'abbigliamento e delle calzature che risentirà della vicinanza dei saldi: oltre il 60% dei consumatori attenderà le vendite promozionali, che partiranno quasi ovunque prima dell'Epifania, per l'acquisto di capi 'importanti', dallo scontrino superiore di 100 euro. Stabile resta il settore dell'oggettistica e degli articoli da regalo, i consumatori, soprattutto giovanissimi, acquisteranno merce di minor valore con una media di 10-12 euro a pezzo.
Sugli acquisti di Natale peserà anche il fattore età. Ad esempio i 35-44enni compreranno soprattutto giocattoli e gioielli (pensando a coniuge e figli). I 45-54enni si orienteranno di preferenza su libri ed abbigliamento. Ed ancora: i laureati preferiranno prodotti tecnologici e viaggi, elettrodomestici e mobili stanno in cima ai pensieri di impiegati e quadri. Gli studenti faranno rotta decisamente sull'abbigliamento.