Manca un voto per l'estradizione di Battisti in Italia. E il terrorista fa lo sciopero della fame.
BRASILIA - Cesare Battisti in sciopero della fame. All'indomani del nuovo rinvio deciso dal Tribunale supremo federal in merito alla richiesta di estradizione in Italia dell'ex militante dei Pac, l'ex terrorista ha annunciato il suo rifiuto di mangiare in una lettera trasmessa al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva - che sarà a Roma per il vertice della Fao - dal senatore Jose Nery. «Io metto la mia vita nelle mani di Sua eccellenza e del popolo brasiliano», si legge nella lettera secondo quanto scrive il sito del quotidiano 'O Globo'.
Secondo Battisti, lo sciopero della fame che ha deciso di fare è "l'ultimo atto disperato" per impedire la sua estradizione in Italia, dove è stato condannato all'ergastolo in contumacia per quattro omicidi, estradizione che paragona a "una condanna a morte". "Ho sempre lottato per vivere - continua l'ex militante dei Proletari armati per il comunismo - ma se questo significa morire, sono pronto, ma non per mano dei miei persecutori.
Due giorni fa, il Tribunale supremo federal riunito per decidere sull'estradizione ha deciso di aggiornarsi alla prossima settimana dopo che quattro giudici hanno votato a favore e quattro contro. Decisivo sarà il pronunciamento del presidente della Corte, Gilmar Mendes, che finora non ha mai votato e che sarebbe orientato a concedere l'estradizione.
Nostro auspicio è che Lula non si faccia commuovere da questa sceneggiata tipica napoletana inscenata da Battisti e che si ricordi, al momento del voto decisivo, che questo personaggio è un criminale terrorista.