La Santarchè su Fini: «Lasciasse il Pdl e andasse da Di Pietro»
(AGI)- Gianfranco Fini sta venendo meno al suo dovere di lealta’ nei confronti di Silvio Berlusconi. Ora per essere coerente vada da Antonio Di Pietro. Quanto alla sua rivendicazione di liberta’ di espressine, quando era il leader di An si comportava da autocrate. E’ l’opinione espressa da Daniela Santanche’ oggi pomeriggio nel corso di una trasmissione televisiva cui hanno partecipato anche Debora Serracchiani, Rosa Calipari, Luigi Angeletti e Cristiano Malgioglio. “Sono molto contenta” per il fatto che sia stato pubblicato il fuorionda in cui il Presidente della Camera criticava il premier, ha detto, “finalmente si sa la verita’. Quella di questi giorni e’ un’operazione di verita’. Fini non ha fatto altro che rendere pubblico il suo pensiero espresso in modo appena meno aperto in precedenza”.
Del resto, ha spiegato, “Fini e’ quel politico che quando Berlusconi lancio’ il Pdl commento’: ’siamo alle comiche finali’”. Ragione per cui “gli italiani sanno perfettamente quale sia il pensiero di Fini, gli ex colonnelli di An sanno bene quello che pensa”, ha proseguito riferendosi ad un episodio di alcuni anni fa, quando ci fu chi ascolto’ in un bar i collaboratori dell’allora leader di An muovergli alcune critiche, e loro dovettero fare immediata marcia indietro. “Quando Fini dice che il Pdl non e’ una caserma, beh, io conosco bene i suoi metodi”, ha continuato Santanche’, “ero responsabile delle donne di Alleanza Nazionale ai tempi della legge sulla fecondazione assistita. Venni cacciata con una notizia dell’Ansa perche’ sono una donna di destra, e non rinuncio ai miei principi, sulla vita e il biotestamento. Venni convocata il giorno dopo aver letto quella notizia e messa alla porta”. Oggi il Presidente della Camera “e’ distante dalla destra italiana. Lui che ha seguito Almirante … Le sue posizioni non rispecchiano la destra, e dal suo alto scranno dice delle cose molto pesanti. Eppure c’e’ un valore particolarmente forte per la destra: e’ il principio della lealta’ “. Dovrebbe averne “oggi che Berlusconi e’ circondato, e non ci si dimentichi che lui non e’ sotto processo per la sua attivita’ politica, ma imprenditoriale”. Il suo quindi non e’ un caso simile a quello dei “politici che prendono le mazzette”. Ragione per cui “di fronte a questa situazione uno dovrebbe aspettarsi una sola cosa: che ci ci unisca e si divenga come un sol uomo”. Al contrario: “si attacca Berlusconi partendo da cose su cui gli italiani ridono, eppure Fini fa le sue analisi senza ricordare dell’offensiva partitica scatenata da parte della giustizia. Ma un presidente della Camera deve mettersi a parlare di Spatuzza?”.
Ultima stoccata: “non dobbiamo dimenticare il suo passato: la memoria per noi esseri umani e’ fondamentale. Ieri faceva il saluto fascista, oggi e’ con Rutelli e Montezemolo”. Commentando un sondaggio telefonico della trasmissione (domanda: “Berlusconi deve abbandonare o deve restare al suo posto?”; risposte: “Deve andarsene” 31%, “Deve Restare” 69%, Santanche’ ha concluso: “Mi auguro che lo veda Fini. Per rivalutarlo vorrei che dicesse pubblicamente che il Pdl non e’ il suo partito e cerchi apertamente un’intesa con Di Pietro, con cui si trova gia’ in forte sintonia quando attacca il nostro Presidente del Consiglio”.