La guerra di Berlusconi: «Il Csm si è trasformato in un partito politico». E Ferrero (Rif.Com.): «Le sue parole sono da fascista».
Tutto ha avuto inizio questa mattina quando, da Bonn, dove era intervenuto per il congresso del Partito Popolare Europeo, Silvio Berlusconi ha sciorinato attacchi alle toghe rosse: «La Corte costituzionale si e' trasformata da organo di garanzia in organo politico che abroga le leggi». «La Corte costituzionale -ha spiegato - ha 11 componenti su 15 che appartengono alla sinistra. I 5 componenti di nomina presidenziale sono tutti di sinistra in quanto abbiamo avuto, purtroppo, tre presidenti consecutivi tutti di sinistra».
Ma non è finita qua, Berlusconi ho continuato dicendo che «la situazione in Italia, a partire dai problemi relativi alla giustizia, ha raggiunto un livello tale che per essere risolta c'e' bisogno probabilmente di arrivare a una riforma della Carta costituzionale».
Berlusconi, facendo partire il suo ragionamento dalla situazione della giustizia e del ruolo che hanno quei ''giudici di sinistra'', sostiene che comunque in generale ''c'e' bisogno di un cambiamento. E ha annunciato che sta lavorando per cambiare questa situazione.
A replicare alle parole di Berlusconi, sono stati in tanti, dagli esponenti dell'Idv al Pd. Ma il più agguerrito è stato Ferrero, segretario nazionale del partito di Rifondazione Comunista che ha detto: «Le parole di Berlusconi contro la Magistratura sono eversive e fuori dalla legalita' costituzionale. Parole degne di un fascista che vuole scardinare l'equilibrio dei poteri democratici. Invitiamo Fini a prendere atto di questa realta' ed a intervenire prima che la situazione precipiti ulteriormente. Chiediamo al Presidente della Repubblica di intervenire in modo chiaro come garante della costituzione''.