IMMIGRATI, FINI: «GLI STRANIERI? SONO PURE NEL PRESEPE»
Roma- (Adnkronos) - "Mi auguro che nel dibattito in Parlamento sul ddl relativo ai processi brevi, cambi quello che attualmente c'è scritto, ossia che da esso sono esclusi i reati connessi all'immigrazione. Così com'è è inammissibile".
E' categorico il presidente della Camera Gianfranco Fini (nella foto), nel corso del suo intervento, con il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini e il presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Pisanu, presso la comunità Capodarco animata da don Vinicio Albanese.
Fini ha sottolineato che "tutt'altra cosa sarebbe se nel testo si parlasse di delitti connessi all'immigrazione, come la riduzione in schiavitù o la tratta di esseri umani", mentre il reato connesso all'immigrazione, ha ricordato la terza carica dello Stato, attualmente è punito con una semplice ammenda.
Il presidente della Camera si è quindi domandato: "E' stata una svista? Prendiamone atto, l'importante è che si torni a parlare di 'delitti'. Non e' una svista? Allora auspico che, in analogia con quanto accaduto dopo la sollevazione contro la norma sui medici obbligati a denunciare gli immigrati clandestini che arrivavano nei pronto soccorso si faccia marcia indietro e si elimini questo riferimento lesivo della dignita' della persona".
"E' bello che si difenda la tradizione - fa notare poi Fini - che si difendano il crocifisso o il presepe. Ma consentitemi una annotazione ironica: se uno guarda il presepe si dovrebbe anche rendere conto che è pieno di extracomunitari".
All'osservazione del presidente della Camera Gianfranco Fini, nel corso del dibattito alla comunita' Capodarco, il leader Udc Casini ha chiosato: "...a partire da Gesù". E Pisanu, che aveva appena tracciato le possibile linee guida di una politica organica per l'immigrazione, aggiunge, a proposito di Gesù: "E ha dovuto anche chiedere asilo politico...".