Fini come Attila: dove passa il suo cavallo...
Un tempo erano loro, quelli della destra sociale, a dipingere Gianfranco Fini come il rinnegatore delle fedi che furono, il voltagabbana dell'ideologia fascista e postfascista, del traditore della "fiamma", del Nerone che incendiava tutte le città che costruiva.
Oggi, e questo avvalora le nostre tesi e ci onora non foss'altro per il fatto di aver intuito da subito con che "personaggio politico" stessimo avendo a che fare, le campane che invitano i fedeli a messa suonano da più parrocchie. Un dispaccio Ansa di qualche ora fa fotografa in poche righe la situazione politica alla quale stiamo andando incontro: clima teso in maggioranza, critiche a Fini ed elezioni anticipate nell'aria.
Più chiaro di così! E' il quadro che emerge nei giornali piu' vicini a Silvio Berlusconi. "Il Giornale" invita Fini e suoi seguaci a dimettersi se non cambiano linea e titola 'La partita contro il premier' e 'Ecco il doppio gioco di Fini' (di cui vi abbiamo dato notizia in un articolo nelle scorse ore). In linea Libero: 'Silvio,chiudi il teatrino', e' l'esortazione del direttore Maurizio Belpietro per cui il premier deve 'rompere indugi e chiedere elezioni politiche' perche' nemici e presunti amici lo stanno rosolando a fuoco lento'.
Se quanto si paventa dovesse accadere smaschererebbe definitivamente questo individuo. Gli alleati futuri (Casini, Rutelli e dipietristi) sono avvisati. Noi sosteniamo da almeno un decennio che Fini sia un sosia, se non una reincarnazione, di Attila. Ricordate? Il flagello di dio? Anche se quest'ultimo, il Gianfranco, semina solo panico, terrore e non ha i "muratori" per ricostruire tutto ciò che demolisce. Dove passa il suo cavallo non cresce più erba.
Ha infangato il Msi, tradito Almirante, rinnegato Mussolini, spento la fiamma di Alleanza Nazionale, sputato sul fuoco nascente di Berlusconi e del Pdl. Che uomo!