FiammaTricolore, Puschiavo verso il Congresso
L'ufficializzazione della bocciatura della mozione “Ritornare Avanti”, dovuta ad una serie di “irregolarità”, riscontrate dalla Segreteria Nazionale del Congresso, alcune assai discutibili, mi porta ad una riflessione su certo burocratismo palesemente strumentale.
Un tempo, scevro ed acerbo delle farraginose logiche partitiche, ritenevo questi meccanismi decisamente secondari nella dialettica politica; oggi occorre riconoscere che “la legge (o la regola) non permette ignoranza”.
Questa Fiamma Tricolore che, tralasciando i pasticci d’ufficio romani, non è stata in grado di presentare un organigramma dirigenziale chiaro, con tutte le logiche conseguenze negative in termini di confusione, scarsa trasparenza, perdita di orientamento e fiducia nelle Federazioni, ha però dimostrato una grande “abilità” nel redigere un regolamento ad uso e consumo di interessi altri a quelli di un Movimento sano, vitale, proiettato al futuro, per salvaguardare invece uno status quo tipicamente partitocratico, pesante e ammuffito. Per alcuni la politica è anche questo, per altri evidentemente è solo questo. Per me no!
Sebbene deluso dalla bocciatura della mia mozione, che presenterò ugualmente al Congresso (magari come emendamento), ritengo sia il caso di rivedere dal fondo tutti gli errori di sommarietà e pressapochismo che investono non solo l’ufficio romano, ma gran parte delle Federazioni o presunte tali. Secondo le logiche politiche, occorre immediatamente mostrare di essere una forza unita nell’intento e coesa nell’azione; cosa che, senza organizzazione, diventa difficilmente realizzabile ed incapace quindi di porsi seriamente nell’agone politico.
Sulla mia esperienza fiammista in questi anni mi esprimerò al Congresso, così come tanti altri dovrebbero fare, mentre, per quanto riguarda ipotetici scenari futuri, molto dipenderà dalla consapevolezza di una base militante che sin da subito dovrà mostrare di essere tanto attiva e tenace (cosa assai più facile per naturale conformazione) quanto ordinata e disciplinata.
La mia visione politica è sempre andata oltre la polvere di scrivanie e scartoffie che oggi non permettono, non solo di presentare la mia mozione, ma di scardinare una situazione statica che mai come in questo momento, dovrebbe invece riverberare tutta la propria energia dirompente sul piano politico-nazionale, carico di nefandezze di ogni sorta.
E, come se non bastasse, a conferma di quanto da tempo vado denunciando e sostenendo, si “minacciano” vergognosamente i nostri giovani, regolarmente tesserati, attraverso eventuali ricorsi legali, qualora avessero l’ardire di organizzarsi “illegalmente”, quasi fossero dei carbonari cospiratori o peggio ancora. La vicenda non necessita di altri commenti, perché è lo specchio esatto di quello che oggi è il nostro Partito…
A Roma, nella città simbolo della nostra storia politica, bisognerà affermare e dimostrare che la Fiamma brucia ancora nei nostri cuori, vincendo tutte quelle mortificanti situazioni che abbiamo subito e che oggi, se solo avessimo mostrato una maggiore capacità organizzativa, avremmo potuto legittimamente cambiare. Il futuro dipenderà anche da questo.
Oggi devo apparentemente cedere il passo alla burocrazia e ad una concezione della politica che non mi appartiene, ma non devo e non posso abbandonare ciò che in questi anni è stato costruito e soprattutto non tralasciare e dimenticare il punto di partenza lanciato da Verona lo scorso 31 gennaio. La riconoscenza riscontrata in molte regioni, soprattutto al Sud, ha rinvigorito la mia volontà di proseguire “istituzionalmente” all’interno della Fiamma che ritengo ancor e comunque uno strumento fondamentale e veicolo di valori ed idee necessario per scendere in campo contro gli “squali” della politica nazionale.
Con "Ritornare Avanti" lancerò dal V Congresso Nazionale della Fiamma Tricolore la mia volontà di rimanere all’interno di uno schieramento che riconosco essere l’erede legittimo del più autentico ed originario Movimento Sociale e, chi si riconoscerà in questo “documento”, si dovrà porre, sin da subito, con il dovuto e “statutario” rispetto, come artefice e guardiano di una nuova fase che si pone, come proprio obiettivo primario, il ritorno della politica nel suo senso più profondo e autentico, fatta di spirito di sacrificio, impersonalità attiva e lucidità analitica, da farsi valere nello squallido ed oramai degradante e degradato scenario politico nazionale.
A Roma bisognerà dare prova tangibile e non eludibile di essere pronti a questa prossima sfida, portando un forte segnale di presenza attiva, consapevole e militante, non meramente “folkloristica”, visibilmente sobria nella forma, assolutamente non facinorosa, ma politicamente risoluta e determinata.
Solo in questa direzione la Segreteria Generale del Congresso, che ci auguriamo sappia essere veramente super partes, non potrà ignorare la voce sincera dei tanti militanti e, a chi non sarà legalmente e statutariamente “delegato”, dovrà riconoscere che la Fiamma rimane un patrimonio di tutti coloro che, per questioni statutarie o storie pregresse, ne sono stati esclusi.
Ringrazio tutti i “coraggiosi” sottoscrittori della mia mozione, siciliani in testa, che incuranti delle conseguenze hanno dimostrato una volontà di mantenere aperto e rilanciare un dibattito a mio avviso imprescindibile per il futuro della Fiamma Tricolore. Mantengo altresì il dovuto rispetto verso i sottoscrittori della mozione del Segretario Nazionale in quanto hanno ritenuto positiva e degna di riconferma, la rappresentanza che la Fiamma ha avuto in questi ultimi 5 anni. Evito commenti invece verso quanti non hanno sottoscritto nessuna mozione favorendo, di fatto, un Congresso blindato nei confronti di opzioni alternative a quanto verrà discusso e votato; uno spirito di conservazione ed un equilibrismo che davvero rende poco onore a chi se n’è fatto interprete.
Ora è tempo di decidere se insistere, delegare o rinunciare. A voi la scelta!
Io l’ho già fatta: rimango sul pezzo, consapevole e combattivo.