Donna Assunta a Fini: «Lascia il Pdl e riapri An». Storace: «Lui è bravissimo a galleggiare»
Fini sempre più sotto tiro. Come se non bastasse la guerra con Berlusconi e il Pdl che lo considera un "traditore", un "rinnegato", "uno pronto per fare il vice di Di Pietro" (questi sono alcuni degli apprezzamenti più carini rivolti dai militanti berlusconiani alla terza carica dello Stato, sul sito del partito) ora il presidente della Camera deve fronteggiare la rivolta degli ex missini. O dei punti di riferimento degli ex missini, come Assunta Almirante, vedova di Giorgio, padre del Movimento Sociale Italiano. "Quella di Fini 'non e' un'evoluzione politica.
Sono due identita' diverse'' e Fini ''come non doveva cancellare l'Msi non doveva cancellare An'', ma allearsi con Berlusconi ''mantenendo la sua identita''. Ora, ''invece di uscirne in modo elegante, dicendo 'e' meglio separarci', si e' messo in un angolo e fa chiasso inutile''.
Donna Assunta, in un'intervista al Mattino, racconta che a casa sua c'e' ''un inferno'', ''una processione di missini che vengono o chiamano per dirmi che non vogliono nemmeno sentire nominare'' Fini. Assunta Almirante consiglia al presidente della Camera, ''se non sta bene con Berlusconi'', di ''tornare a via della Scrofa 39, al suo partito''. Osserva inoltre: ''Io lo conosco: da sempre non contento e inquieto, ovunque va ha sempre da lamentarsi. Ma questa prosopopea, questa critica continua, queste accuse sono una novità''. Se l'obiettivo di Fini fosse la successione a Berlusconi, ''se lo puo' scordare'', afferma la vedova del leader dell'Msi. ''E chi vota per lui - si chiede -? Quelli di Forza Italia? La sinistra? Nessuno, nemmeno i missini''.
Rincara la dose anche Francesco Storace, segretario de La Destra, amico, ex portavoce di Fini, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Storace dixit: «Fini? O recitava in quel periodo, da leader del Msi, o recita adesso. Sa qual è il suo vero talento? È bravissimo a galleggiare. E se ne infischia di ogni contraddizione. Vado a memoria e ho un flash: 2002, presidenziali francesi. Arriva la notizia che Le Pen, gran capo della destra francese accusato di xenofobia, va al ballottaggio con Chirac. Io leggo l'agenzia e telefono subito a Fini».
E lui? «Felice. Anzi, no: tra l'eccitato e l'entusiasta». Magari... «Magari che? Vogliamo parlare dei manifesti di An con le impronte digitali, per sensibilizzare, diciamo così, l'opinione pubblica sul fenomeno dell'immigrazione? Chi era il segretario? Fini, dall'inizio, appena arrivato a Roma da Bologna, è sempre stato iscritto al partito dei dirigenti, non a quello dei militanti». Avrà avuto più talento. «O meno fegato».
Lei resta severo. «Senta: io non sono severo, casomai sono basito...». Non sia ironico, si spieghi. «Leggo che Fini si lamenta perché, secondo lui, nel Pdl non si discute abbastanza».Esatto. «E lui, allora? Quand'era il nostro grande capo? Sa come funzionavano le assemblee? La relazione di Fini, due sbadigli e poi tutti a casa... Non solo: lui va in tivù, lo pizzicano con il 'fuori onda' che sappiamo, e deve sembrarci tutto normale. Ma quando un cronista del Tempo origliò alcuni discorsi critici di La Russa, Matteoli e Gasparri, lui s'infuriò al punto di decapitare l'intero partito...».
(fonte:http://quotidianonet.ilsole24ore.com/politica/2009/12/04/267938-donna_assunta_fini.shtml)