Crocifissi-Agenzia della Cei: «Dalla minoranza laicista uno scippo al patrimonio dei valori europei»
(ASCA) - Roma, 30 nov - La sentenza della Corte Europea di Strasburgo sul crocifisso, con il dibattito che ha suscitato, ha permesse di toccare ''toccato con mano il senso di vuoto che trasmette un certo laicismo che si propone di fare tabula rasa dello spazio pubblico, ammettendo solo quanto possa essere percepito come asettico e non connotato in termini di valori, di storia, di vita''. E' quanto scrive il Sir, l'agenzia della Cei, nella sua nota settimanale, commentando le parole con cui ieri all'Angelus papa Benedetto XVI ha invitate a riconoscere ''il valore religioso, storico e culturale'' del crocifisso. Il laicismo ''asettico'', secondo il Sir, ''non porta da nessuna parte. Priva il popolo, la gente vera, le persone in carne ed ossa, di riferimenti, contrabbanda elucubrazioni minoritarie per dati di fatto incontrovertibili''. E' un processo che si ripete anche su altri temi, ad esempio ''a proposito del concetto di famiglia'': ''E' in atto da tempo - afferma la nota dell'agenzia dei vescovi -, in diversi contesti, una continua campagna per accreditare tutte le possibili combinazioni 'di genere', riducendo la realta' delle cose, cosi' come la gente comune e normale la percepisce, ad ipotesi residuale''. Invece, secondo il Sir, ''hli italiani - e non solo, data la risonanza in Europa - hanno dimostrato di tenerci a questo patrimonio religioso, storico e culturale. Tanto piu' evidente quanto a rischio scippo in nome di un formalismo ideologizzato''.