Corteo di Rovato, Forza Nuova prende le distanze
Con un comunicato inviato agli organi di stampa, Forza Nuova dichiara di prendere le distanze dalle tensioni avvenute durante il corteo a Rovato che si è svolto nella serata di martedì per protestare contro la violenza ai danni di una 28enne e del fidanzato 19enne (leggi qui) .
Cosa è accaduto esattamente? La manifestazione, che ha coinvolto circa 2000 persone, ha però avuto un epilogo segnato da una serie di atti di violenza compiuti da una quarantina di persone che hanno provocato danni al bar “Mandarino”, in corso Bonomelli, e poi in via Carampane, a due passi dal municipio. Negli scontri avvenuti sono rimasti feriti due operai kosovari, contusi una barista e un operatore tv.
Il corteo, che non aveva alcuna connotazione politica né partitica era partito dal parcheggio delle piscine, dove si erano raccolte oltre duemila persone, non solo da Rovato ma anche dai Comuni vicini.
Tra i manifestanti anche il sindaco Andrea Cottinelli con gli assessori e i consiglieri comunali. La lunga sfilata, che seguiva lo striscione con la sctitta “Ora basta” era scortata da polizia municipale e carabinieri.All’altezza di via Bonomelli, dal fondo del corteo, un gruppo di manifestanti con il bavero rialzato a coprirsi il volto, ha lanciato due petardi contro il bar “Mandarino”, gestito da cinesi, tentando poi di entrare nel locale. La barista, Roberta Bellini, colpita da una bastonata, con l'aiuto degli avventori è riuscita a chiudere la porta, mentre l'operatore di una tv locale, Mattia Prandelli, che stava riprendendo la scena, è stato spinto contro un furgone, restando contuso.
Il corteo ha proseguito la marcia attraversando il paese, ma , una volta giunto in piazza Palestro, lo stesso gruppetto di violenti ha danneggiato una Ford Fiesta parcheggiata in via Carampane, poi ha aggredito due operai kosovari che stavano rientrando, picchiandoli prima di darsi alla fuga.
Forza Nuova si dichiara estranea ai fatti di violenza avvenuti in occasione del corteo di Rovato e afferma che “pur essendo fermamente contrari a manifestazioni di reazione che fanno poi spesso il gioco del sistema, comprendiamo l’esasperazione di una comunità colpita duramente per l’ennesima volta dalla violenza immigrata, e valutiamo quanto successo come un ulteriore campanello d’allarme per le istituzioni che hanno permesso di arrivare a questo punto”.