Berlusconi: «I Giudici vogliono far cadere il Governo»

Pubblicato il da ASCA gar/sam/lv

(ASCA) - Roma, 27 nov - Il Consiglio dei ministri convocato questa mattina discutera' di un decreto legge in materia di dirigenza scolastica e di un altro decreto legge per attuare le direttive europee di ricorso in materia d'aggiudicazione degli appalti pubblici. Poi e' previsto che il premier Silvio Berlusconi vada in visita a L'Aquila per verificare lo stato della ricostruzione nelle zone terremotate.

Ma a tenere banco sono gli echi della riunione dell'Ufficio di presidenza del Pdl che si e' svolta ieri a Palazzo Grazioli, residenza romana di Berlusconi, nella quale il presidente del Consiglio ha tenuto a precisare che la maggioranza e' compatta e che non indietreggera' su quelle che ritiene priorita': processo breve e riforme costituzionali della giustizia (a iniziare dalla modifica della composizione e dei poteri del Csm).

Il premier, secondo le indiscrezioni fornite dai partecipanti alla riunione, avrebbe detto in particolare che e' in atto una persecuzione dei pm che sta portando l'Italia sull'orlo della guerra civile e che alcuni magistrati stanno cercando di far cadere il governo. Altero Matteoli, ministro dei Trasporti, precisa in serata che il premier si era riferito a ''una piccola parte della magistratura e non a tutta la magistratura''.

Un'altra precisazione arriva dall'Ufficio stampa del Pdl che smentisce che Berlusconi abbia parlato di ''guerra civile'' e mette tra virgolette una frase pronunciata dal premier: ''Con questa persecuzione giudiziaria si rischia di dividere il paese''. Resta pero' confermato che il presidente del Consiglio si sia riferito a una ''deriva eversiva di certa magistratura per far cadere il governo''.

Berlusconi ha ribadito inoltre si sentirsi oggetto di una persecuzione giudiziaria e ha citato le azioni della magistratura contro il sottosegretario Nicola Cosentino e il presidente del Senato Renato Schifani come ulteriori dimostrazioni del ruolo politico che svolgerebbero alcune procure.

Nel documento approvato alla fine dell'Ufficio di presidenza del Pdl si legge: ''L'Italia e' l'unico paese in cui la magistratura ha finito per acquisire un peso cosi' abnorme nella vita democratica e di converso il potere politico fondato sulla sovranita' popolare rischia di apparire impotente a svolgere le proprie finalita'''.

La riunione si e' conclusa con un voto all'unanimita' che stabilisce che la maggioranza di governo si impegna ad approvare in tempi rapidi la riforma del processo breve mentre verra' presentato al piu' presto un nuovo lodo Alfano che prevede che non si possano processare le piu' alte cariche dello Stato mentre svolgono il proprio mandato.

Questa volta si procedera' per via costituzionale, in modo da evitare un altro parere negativo della Corte costituzionale.

Ignazio La Russa, ministro della Difesa e tra i coordinatori nazionali del Pdl, riassume cosi' l'esito della riunione: ''Avanti su processo breve, si' al lodo Alfano per via costituzionale, no al voto agli immigrati'' (sull'ultimo punto era stata presentata nei giorni scorsi un disegno di legge bipartisan alla Camera). Sempre secondo La Russa, il Pdl ha deciso all'unanimita' di avviare riforme istituzionali che prevedano l'elezione diretta del premier e un maggiore potere di controllo e indirizzo del Parlamento.

Secondo alcune testimonianze dei presenti al vertice, Berlusconi avrebbe inoltre affermato: ''Il partito decide su tutto a maggioranza, chi non si adegua e' fuori''. La frase e' stata subito interpretata come un siluro contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Ecco perche' il ministro La Russa ci tiene a chiarire: ''Non e' detto che chi non fa parte della tesi che in quel momento e' maggioranza, sia fuori dal partito. Anzi''.

Il premier ha anche attaccato il servizio pubblico televisivo: ''Ogni giorno vanno in onda sulla Rai processi contro il governo e la maggioranza, che devono finire''. Da qui la pronta replica di Paolo Garimberti, presidente della Rai: ''Nel servizio pubblico ci sono pluralismo e approfondimento con equilibrio critico sia verso il governo sia verso l'opposizione''.

La reazione piu' critica alle parole di Berlusconi arriva dal Consiglio superiore della magistratura. Dichiara Mario Fresa, consigliere del Csm: ''Sono frasi pericolose per la tutela della democrazia. Lunedi' acquisiremo le dichiarazioni del premier''. Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, definisce questa eventualita' ''gravissima, inusitata e anche grottesca''. Dai vertici del Pdl si fa notare che il discorso di Berlusconi e' stato svolto ''in una riunione privata e a porte chiuse''.

Per Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato: ''L'esito dell'Ufficio politico del Pdl, unito alle presunte affermazioni, poi smentite, di Berlusconi, sono di una gravita' allarmante''. Rosy Bindi, presidente del Pd, si augura che ''Berlusconi prima o poi capisca che il consenso popolare non garantisce l'immunita' e l'impunita'''. Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Idv, sottolinea il rischio che ''le parole del premier incendino il gia' difficile clima politico''.

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