Barbara: non voglio morire come Brenda. Marrazzo: colpa mia. Il legale smentisce.

Pubblicato il da A tutta destra

Roma, 21 nov. (Adnkronos) - "Non voglio morire come Brenda. Chiedo giustizia e sicurezza per me, non posso neanche piu' andare al mercato". Lo ha detto Barbara, un'amica di Brenda, la trans trovata morta in via Due Ponti a Roma e coinvolta nel caso Marrazzo, durante un incontro con la stampa. Oggi infatti Imma Battaglia, presidente 'Di' Gay Project', e Leila Daianis, presidente dell'associazione sull'identita' di genere 'Libellula', hanno organizzato l'incontro per chiedere maggiore sicurezza. "Credo - ha aggiunto Barbara - che ieri un uomo su un motorino mi abbia seguito. Io ho iniziato a correre e sono salita su un autobus. E' piu' di un mese che non lavoro". 
Barbara ha poi ricordato che "Brenda era depressa e non lavorava più. Voglio una protezione - ha sottolineato - visto che vengo sentita come testimone per la vicenda Marrazzo". In merito a Gianguarino Cafasso, la trans ha affermato: "Lo conoscevamo tutte".

 

Intanto l'ex governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo, dall'abbazia di Montecassino dove si trova da quando e' scoppiato lo scandalo che lo vede protagonista, si sfoga dopo aver appreso la notizia della morte di Brenda. "E' colpa mia - riporta il 'Corriere della Sera' - dopo aver distrutto me, hanno fatto morire anche lei. Non è possibile, non è giusto, non doveva andare così per il male che ho fatto a tutti quanti. Non volevo. Ho sbagliato, ho commesso tanti errori, ma non doveva finire così".

 

"Se non ci fosse stato tutto questo clamore intorno a me, se non fosse venuta fuori questa vicenda, se non avessi coinvolto tutte queste persone in questa storia, forse Brenda sarebbe ancora viva - prosegue l'ex governatore, come riporta il quotidiano - allora e' vero che c'è un complotto, è vero che dietro c'e' qualcosa di grosso. Dio mio che ho combinato, perdonatemi vi prego. Non volevo coinvolgere la mia famiglia, non volevo far soffrire nessuno. Perche' prendersela con Brenda? Perche' deve soffrire cosi' tanta gente?".

 

E ancora: "Come faccio a stare tranquillo con tutto quello che sta succedendo? Come posso stare qui? Devo tornare a casa, devo stare vicino alla mia famiglia, devo proteggerla. Senza volerlo li ho comunque coinvolti in tutto questo, devo fare qualcosa".

 

Immediata la replica dell'avvocato Luca Petrucci che assiste Marrazzo: le dichiarazioni a lui attribuite e riportate da due quotidiani sono completamente false. "Leggo sul 'Corriere della Sera' e su 'Repubblica' - ha detto l'avvocato Petrucci - presunte dichiarazioni di Piero Marrazzo o di suoi ipotetici amici sulla tragica scomparsa del trans Brenda. Tali dichiarazioni, alcune addirittura virgolettate, e con citazioni di sms, sono false dalla prima all'ultima parola. Marrazzo, pur informato della moglie su quanto accaduto, non ha mai incontrato o parlato con nessuno di questa tragica vicenda. Ho ricevuto mandato di procedere in tutte le sedi giudiziarie e disciplinari per mettere fine a questo scorretto e diffamatorio modo di fare informazione in violazione dei più elementari principi di rispetto delle persone e della privacy"

 

Da parte sua, il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro afferma: ''Da ex Pm e investigatore mi permetto di dissentire da chi, in queste ore, con molta superficialita' e tempestivita', ha gia' dato per certo che il transessuale Brenda sia stata uccisa". Infatti "gia' si sta scatenando la rincorsa per individuare il presunto omicida e il movente. Ma siamo certi che si tratti di omicidio e non di una tragicissima e personalissima storia di alcol, farmaci e droga che aveva 'inzuppato' il transessuale Brenda, fino a portarla ad una morte provocata da essa stessa?''.

 

''Faccio questo appello alla cautela - aggiunge Di Pietro - perche' non vorrei che, ancora una volta, ricerchiamo colpevoli anche quando questi non ci sono. In questo senso anche l'affermazione di quel Pm che si sarebbe lasciato sfuggire che si tratterebbe di un omicidio, o non e' mai stata resa effettivamente, o e' stata anch'essa intempestiva''.

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