Azione di Gioventù Italiana Bologna pro-crocefissi
Gioventù Italiana Bologna ha proseguito la sua battaglia per dire no all’ora di Islam e sì al Crocefisso nelle scuole. Quattro erano gli istituti dalle pareti spoglie ed anonime; noi abbiamo voluto ricordare ai relativi presidi che, se si pretende giustamente dagli studenti il rispetto delle regole, bisognerà pur dare il buon esempio.
Il nostro invito, dunque, espresso con un cartello ( “art. 118, R.D. 30 aprile 1924, n. 965. Preside, dai il buon esempio, rispetta la legge. Difendi l’identità”), un manifesto (“No all’ora di Islam, sì al Crocefisso. Nessun razzismo, nessuno scontro di civiltà, difendi “solo” la tua Identità”) ed una Croce di legno, apposti all’ingresso dei licei Righi, Sabin, Galvani e Fermi, è quello di porre un Crocefisso in ogni aula, così come previsto dall’ordinamento Italiano.
Se una Corte di giustizia sovranazionale si è permessa di dirci che dobbiamo togliere i Crocefissi dalle pareti significa che la nostra identità è seriamente in pericolo. Colpire un simbolo universale di uguaglianza con l’argomento pretestuoso ed infantile della discriminazione, vuol dire compiere l’attacco finale ai nostri valori, alla nostra memoria, alla nostra storia. Chiedere l’insegnamento della religione islamica nelle scuole pubbliche, poi, equivale ad invertire l’ordine dei fattori dell’integrazione.
“No all’ora di islam. Sì al Crocefisso”. Questa è la linea del Piave. Da qui non ci muoveremo. Difenderemo uno ad uno tutti i simboli della nostra identità da qualunque offensiva, come se fossero la trincea della nostra esistenza. Non ci vergogniamo di essere ciò che siamo: NE SIAMO ORGOGLIOSI.
Continueremo la nostra raccolta firme (con un solo banchetto raggiunte già 145 firme) sabato prossimo in piazza Minghetti e quello successivo ancora in piazza de’ Celestini; progettiamo di estendere l’iniziativa ad altri comuni della Provincia di Bologna.
Non permetteremo a NESSUNO – tantomeno a coloro che generosamente ospitiamo o alle Corti di parrucconi, autoproclamate giudici del nostro avvenire – di decidere quale debba essere il NOSTRO nome o come arredare la NOSTRA casa. Non molleremo un centimetro. E’ una battaglia di libertà e sovranità prima ancora che di identità“.
Antonio Del Prete
Segretario Regionale Gioventù Italiana