Al primo stop europeo saltano i nervi all'Islam
Stupore e rabbia si sono diffusi tra commentatori tv e internauti musulmani quando i media anarabi hanno dato la notizia che in Svizzera l'iniziativa anti-minareti ha raccolto quasi il 60% delle preferenze. Sul frequentatissimo sito Internet di cultura islamica Islamonline, il giurisperito e rettore di un'università islamica negli Stati Uniti, Taha Alwani si è chiesto polemicamente «perché mai gli svizzeri sono impauriti dai minareti, ma non sono affatto turbati quando comprano petrolio dai Paesi islamici, quando le loro società fanno affari nelle capitali arabo-musulmane, quando decidono di conservare nelle loro banche i denaro dei musulmani».
Un Argomento quasi comico che ignora l’Abc di ogni teoria di Mercato. Suggerendoche dovremmo invitare a cena, a casa nostra, magari, il fruttivendolo da cui compriamo le verdure. (SE mi offri un prodotto ed io te lo pago, il nostro rapporto è paritario e CONCLUSO). E che tra l’altro è REVERSIBILE : “Se questi Infedeli sono così ostili, come mai i padroni mussulmani del petrolio fanno così tanti affari con loro senza discriminanti religiose ? Pecunia non olet ?
La notizia ha trovato comunque ampio risalto nei notiziari delle due TV panarabe che per molte ore hanno “aperto” proprio con titoli del tipo « La Svizzera vieta i minareti» laddove l’eliminazione dell’aggettivo “ulteriori” rappresenta una falsificazione tanto patente quanto callida. Sui blog e nei forum on-line i toni sono stati però più polemici: «In Europa è in atto una guerra contro l'Islam», scrive un lettore libico del sito della tv al Arabiya. «Oggi i minareti. Domani le moschee», dice tale Said Ardallah sul forum aperto da al Jazira. «Con i loro soldi nelle banche elvetiche gli ebrei hanno in pugno il Paese», ribatte ancora Ardallah.
Non sapendo che in Italia, in questi giorni, nonostante le reiterazioni maniacali dell'illuminato Fini, un sondaggio ha rivelato che oltre il 67% degli italiani NON sarebbe affatto pronto ad accogliere nuove moschee. Per usare termini molto "contenuti". (tratto da "Gli editoriali di «Occidente»", di Guido Virzì).