7,8% di morti in meno sulle strade. Ma gli obiettivi sono ancora lontani.
Roma – Una riduzione significativa dei morti per incidente stradale nel 2008 è il dato positivo del rapporto realizzato dall’Istat in collaborazione con Aci e presentato questa mattina a Roma nella sede dell’Automobile Club Italiano. I decessi sulle nostre strade sono calati del 7,8% a fronte di un -5,2% degli incidenti, in calo anche i feriti sebbene in maniera minore (-4,6%). C’è però poco da sorridere sul lungo periodo, l’Italia è infatti lontana dall’obiettivo europeo di dimezzare i morti per incidente stradale entro il 2010. Partita nel 2000, la campagna vede paesi come il Portogallo, il Lussemburgo e la Lettonia già ad obiettivo raggiunto e gli altri ‘grandi’ molto vicini alla soglia del 50% (Francia -47,1%, Germania -40,3%, Spagna -46,3%). L’Italia è solo undicesima con un -33% complessivo che ovviamente non le permetterà di raggiungere l’obiettivo finale previsto. Un piccolo fallimento che però “ci deve spingere a fare ancora di più” ha detto Antonio Tajani, vice presidente dell’UE e Commissario Europeo ai Trasporti, intervenuto alla presentazione del rapporto insieme ai presidenti Aci e Istat, Enrico Gelpi ed Enrico Giovannini.
Sono stati 4731 i morti sulle strade italiane nel 2008, le cause principali sono state la distrazione e il comportamento scorretto dei guidatori - tra questi il più rilevante è l’alta velocità (26%) -, che rappresentano insieme il 93% dei casi mentre minoritarie sono le quote dovute all’alterazione psicofisica del conducente (3,12%), che comprende l’assunzione si sostanze vietate come le droghe e l’abuso di sostanze legali come l’alcol ma anche malori e colpi di sonno, e quelle imputabili ai pedoni (3,45%). Come sempre il numero maggiore di incidenti si registra nei centri urbani (76% del totale) ma quelli che avvengono sulle strade extraurbane sono decisamente più gravi con un indice di mortalità superiore di quasi cinque volte. Il mese peggiore per le nostre strade è quello di luglio, in coincidenza con i primi grandi esodi estivi, mentre il giorno della settimana più pericoloso è il venerdì. Meno incidenti, ma con un indice di mortalità più alto, nelle ore notturne e quelle del primissimo mattino. (PRIMAPRESS)